Here and everywhere I honor you.
I love you dad...ti amo papa'
per sempre la tua Lotti
For ever your Lotti
Giorgio Torchia
Aveva 72 anni, calabrese di nascita ma ormai da tempo cittadino romano, era malato da alcuni mesi.
E’ stato celebrato stamani il funerale di Giorgio Torchia, uno dei più noti giornalisti italiani, morto a Roma per un tumore al cervello. Aveva 72 anni, calabrese di nascita ma ormai da tempo cittadino romano, era malato da alcuni mesi.Giorgio Torchia, assunto ne “Il Tempo” dallo stesso direttore-fondatore Renato Angiolillo (e al “Tempo” restò sempre legato, fino a un ultimo passaggio a “Il Secolo d’Italia”), è stato per più di 30 anni la firma più autorevole di quel giornale nelle pagine della politica internazionale. Studioso di strategia e di problematiche militari, attento analista di tutti i movimenti insurrezionali del Sud del mondo, ha seguito come corrispondente di guerra tutti i conflitti che, a partire dal Vietnam, hanno insanguinato l’Asia, l’Africa, il Medio Oriente, e l’America Latina, dall’Indocina al Libano, dal Corno al Golfo e alle Malvinas. La qualità dei suoi reportage, e lo scrupoloso lavoro di investigazione che compiva nei territori dove si davano battaglia le due superpotenze della Guerra Fredda, gli guadagnarono l’attenzione e il rispetto dei più importanti osservatori politici del nostro paese, portandolo anche a collaborare con centri di studio delle relazioni internazionali.Dotato di un carattere molto aperto, disponibile sempre al dialogo e al confronto delle idee, fondò e organizzò un gruppo di inviati speciali (la Banda Sas – Salutami A Soreta) nel quale il rapporto di amicizia e la forza della solidarietà si coniugavano con una visione dissacrante e fortemente autoironica del lavoro di reporter di guerra. Si guadagnò, per questo, dai suoi colleghi il grado onorario di “Colonnello”, svolgendo un ruolo di quasi paterna comprensione delle tensioni che la vita difficile nei territori in guerra talvolta scatenava nel gruppo degli inviati. Da alcuni anni era il commentatore di punta di Gente d’Italia, quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia.